Ghost in the Shell, il film giovedì, Lug 7 2011 

… le storie migliori sono sempre quelle che fanno il giro

Batou: Una cyborg che fa immersione nel tempo libero. Non è un buon segno. Da quando in qua fai cose del genere? Non hai paura del mare? E se i galleggianti smettessero di funzionare?

Kusanagi: Allora morirei, e basta. Oppure ti tufferesti a salvarmi? Non ti ho costretto io a venire qui.

[Lunga pausa]

Batou: Senti, com’è immergersi?

Kusanagi: Non hai fatto anche tu le esercitazioni subacquee?

Batou: Non sto parlando di una vaschetta come quella, ma del mare.

Kusanagi: Ciò che provo è paura. Ansia. Solitudine. Buio. Poi, forse… speranza.

Batou: Speranza? In quelle acque buie?

Kusanagi: Quando sto per riemergere, avvicinandomi alla superficie, a volte mi sembra di poter diventare qualcun altro.

Batou: Non è che vuoi mollare la sezione 9?

Kusanagi: Batou? Quanta parte del tuo corpo è originale?

Batou: Che domanda è? Sei ubriaca?

Kusanagi: Comodo, vero? Basta volerlo, e gli impianti chimici all’interno dei nostri corpi metabolizzano tutto l’alcol contenuto nel sangue in pochi secondi, e torniamo sobri. Così possiamo starcene qui a bere mentre siamo in stato di allerta. L’essere umano non riesce a esimersi dallo sviluppare qualsiasi tecnologia possibile; è come se facesse parte del suo istinto. Metabolismo controllato. Percezioni sensoriali incrementate. Riflessi e capacità muscolare maggiorati. Velocità e capacità di elaborazione dati potenziate all’estremo. Tutto grazie ai nostri cervelli e corpi cibernetici. Non avremmo diritto di lamentarci, se non fosse che non riusciamo più a sopravvivere senza manutenzione di alto livello.

Batou: Ma questo non significa che abbiamo venduto anche l’anima alla Sezione 9.

Kusanagi: Certo, abbiamo il diritto di lasciare la sezione o andare in pensione, ma solo se restituiamo i nostri corpi cibernetici e le nostre memorie al Governo. Come sono necessarie numerose parti per fare un corpo umano, ci sono un numero incredibile di cose necessarie per definire completamente un individuo. Un viso per distinguerti dagli altri. Una voce della quale non sei consapevole. La mano che osservi quando ti svegli. I ricordi dell’infanzia, il presagio del futuro. Ma non è tutto. C’è la distesa di dati dell’enorme rete alla quale posso accedere con il mio cervello cibernetico. Anch’essa forma una parte di me, e dà vita a questa coscienza chiamata “io”. E allo stesso tempo mi tiene limitata tra confini prestabiliti.

Batou: È per questo che ti immergi in mare con un corpo che va solo a fondo? Che cosa diavolo vedi, in quelle acque buie?

Kusanagi: È come se stessimo guardando uno specchio, ora. Ciò che vediamo ci appare confuso.

Matrix = lo stress è nocivo XD giovedì, Lug 7 2011 

È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. (Morpheus)

Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo: convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi! Colpiscimi! (Morpheus)

Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare. (Morpheus)

Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente. (Morpheus)

La prima volta cadono tutti quanti. (Cypher)

Negare i nostri impulsi primordiali è negare la sola cosa che ci rende umani. (Mouse)

Prima o poi capirai, come ho fatto anch’io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un’altra è imboccarlo. (Morpheus)

Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a… ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All’apice della vostra civiltà. Ho detto “vostra civiltà” di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo. (Agente Smith)

Mi senti, Morpheus? Voglio essere sincero fino in fondo con te. Io odio questo posto. Questo zoo, questa prigione, questa realtà, o come diavolo la chiamate voi, la odio, non la sopporto più. L’odore soprattutto. Ammesso che esista, certo. Ne sono saturato, mi nausea a sentire il tuo fetore. E devo confessarti che ho paura di rimanere in qualche modo infettato dal tuo puzzo repellente. E allora io me ne devo andare di qui, devo essere libero. E la chiave che mi serve è nel tuo cervello, la mia chiave. Quando Zion sarà distrutta non ci sarà più bisogno di me qui, lo capisci o no? Voglio quei codici! Devo riuscire ad arrivare a Zion! E tu adesso devi dirmi come. O parli o, mi dispiace tanto, ti devo uccidere. (Agente Smith)

Neo: Che vogliono da me?
Morpheus: Non lo so, ma se non vuoi scoprirlo ti suggerisco di andartene da lì.

Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos’è.

Ghost in the Shell 2 Innocence martedì, Lug 5 2011 

Tornare, ripercorrere strade e meandri dell’anima.  Esattamente come dopo un grande viaggio, nuove esperienze e visioni di una natura sempre nuova, sempre
viva, non a tutti è concesso di vivere in tale processo quel senso di rinnovamento, di rinascita. Capita, a seconda di ciascuno di noi, che ciò porti
esattamente al punto di partenza. Non è un passo che incede, ma un’inesorabile marcia a ritroso, alla ricerca di ciò che ancora ci rende invalidi, ci tiene
ancorati a un passato di dolore e incomprensione, di egoismi e di debolezze imperdonabili.

Anche se la luna non si accende ogni giorno,
Ogni
notte,
La gru canta con dolore.
Anche se guardo indietro,
Il fiore
perde i petali,
Come la mente che svanisce
Scompare.
Antichi Dei si
riuniscono nella nuova era,
Il giorno nasce
E la gru canta.
Il fiore
che sboccia
Si rivolge a Dio e prega.
Nel mondo in cui vivo,
La mia
esistenza è dolorosa, ma
Il sogno non muore
Sfiorisce con rancore.

 

Giù nel Cyberspazio (William Gibson) lunedì, Mag 16 2011 

 “C’è una bambina che sta male nella mia casa. Sento che il dado è stato gettato, per il suo vestito insanguinato. Molte sono le mani che scavano la sua fossa questa notte, e anche le tue. I nemici pregano per la tua morte, mercenario. Pregano fino a sudare. Le loro preghiere sono un fiume di febbre.”

What’s this blog about… venerdì, Apr 29 2011 

Nonostante tutto… la canzone di Frank Sinatra resterà sempre il mio romantico sogno d’amore.
Ho anche altre canzoni preferite, ma questa è l’inno del mio romanticismo 🙂

Questo blog segue ciò che leggo, guardo ed imparo.. e spero che possiate trovarlo utile. I commenti sono moderati, ma aperti a tutti 🙂 e se volete lasciare un saluto, una critica o un’approvazione… non potrà che farmi sapere.

Attualmente non possiedo nessun altro libro per gli ospiti XD!

 Nella categoria Stranger rientrano anche canzoni con un titolo diverso, che però nel testo parlano di stranieri o di idee che ci associo, provate a cercare il vostro artista preferito XD magari lo troverete!

Beh… ovviamente…. questi sono solo consigli : ) che la strada è sempre diversa per ciascuno.

Tron Legacy giovedì, Apr 28 2011 

"E quel mondo era più bello di quanto avessi mai sognato ed anche più pericoloso di quanto immaginassi."

“Vado a meditare, sentendo il rumore del cielo.”

“Altruismo è eliminare se stessi dall’equazione.”

“Cosa c’è di più imperfetto della razza umana?”

Vale la pena guardarlo…. già che inizia nel 1989 e poi, prima dell’avventura, si sente Sweet Dreams… non è il classico film. 

Di Matrix c’è solo l’omaggio al Carolingio 🙂 e di Star Wars la battuta sulle spade laser XD XD XD

L’accademia dei sogni mercoledì, Apr 20 2011 

Un libro che annovero tra i miei preferiti… e che ogni tanto mi torna in mente, con qualche perla di saggezza ^^
L’ho letto una volta sola… ma è difficile dimenticare le sensazioni provate.

Un libro ambientato dopo il crollo delle Torri Gemelle e che perciò non poteva abbandonare troppo il presente, eppure anche in esso William Gibson riesce a prevedere cosa potrebbe succedere se qualcuno iniziasse a lasciare in giro per il web dei corti molto poetici, che senza far rumore iniziano ad incuriosire sempre più persone. Poi sono venuti you tube e la mania di inserire nei vecchi film delle immagini riferite a film nuovi… ed anche la mania di far sembrare veri i trailer con spezzoni messi online, da finti utenti. Prima di tutto questo è esistita questa storia 😉

“E adesso è tardi,
si avvicina l’ora dei lupi in cui si sente più forte il ritardo dell’anima.”

 

È strano anche con gli amici, come sedersi in un sotterraneo buio pesto sentendo che hai qual­cuno a pochi metri di distanza.

Che può anche sembrare che stiamo tutti seduti lì, a fissare lo schermo, ma in realtà, almeno alcuni di noi, viviamo un’avventura. Siamo là fuori, a cercare, a rischiare. Nella speranza, lui dice, di trovare meraviglie.

Chi è lei? Dov’è? Sta sognando? Esiste? Come esisto io?

 Perché è venuta qui? C’è forse qualche nuovo groviglio destinato a rimanere indistricabilmente attaccato alla scia della sua anima?

Serial Experiment Lain lunedì, Apr 18 2011 

Un anime che avevo guardato tempo fa, perchè l’atmosfera mi aveva intrigato. E’ complicatissimo purtroppo e con una fine davvero mozzata. Non ho mai capito se lei fosse reale… se fosse un esperimento del governo… insomma, non ci ho capito proprio niente XD e se un giorno passerà di qui un fan che vorrà dire la sua, l’ascolterò volentieri.

E ci sta.. è in tema… anche il mio pensiero, che riporto in inglese, tanto per non dire certe cose in italiano. La voce va e viene… anche se è scritta XD e ve lo dedico, di cuore… a nessuno escluso.

I was the one that was searching an happiness that nobody could ever break… and I wrong.
I didn’t realize that happiness is only a rainbow.
Rain will always came.
In the end, I only understood that everyone needs an umbrella…
a storm is a storm, no matter who you are.

If you keep walking nowhere, you’ll get sick.

Just a silent stranger in the rain I was… and nothing else.

… and now I’m saying thanks.

🙂

Grazie

Ecco io… io credo di aver finito un’altra volta per non capire nulla, dove mi trovo realmente nel Wired o nel mondo reale? So solo che mentre sono nel Wired posso essere ovunque e parlare con chiunque perchè sono connessa e non ho più barriere… non è così? Però vorrei sapere qual è il luogo a cui appartiene la vera me stessa. Oh, già me n’ero scordata non c’è una vera me stessa, io esisto solo nella mente di coloro che sanno della mia esistenza.
Tuttavia quella che in questo momento è qui d’avanti a voi e vi parla sono io, questa sono io. Non è così? Ma io, CHI SONO IO!

Tu sei la leggenda del Wired Lain. La protagonista di una strana favola…

Il corpo trasforma le sue stesse funzioni in parola, la carne e il sangue attuano i concetti e le idee che vi sono racchiusi. Il corpo stesso non è infatti altro che una macchina, una restrizione di natura chimica che potrebbe anche considerarsi il fattore limitante dell’evoluzione della natura umana. In tal caso è come affermare che il suo termine fu deciso da Dio al momento della creazione ma le istruzioni scolpite nella materia che forma l’uomo non sono state assegnate a corpi fisici separati. Ciascuno dei semi chiamati uomini è collegato a tutti gli altri da linee impercettibili ai suoi sensi nelle quali si sono andati accumulando miriadi di informazioni. Se tali informazioni non fossero messe in comune diverebbero dati privi di significato. Sì, gli uomini possono evolvere ulteriormente e con le proprie forze ma devono imparare a conoscere il proprio vero aspetto.

Quando mi divenne chiaro che il corpo è solo un oggetto superfluo compresi che la morte non è altro che la liberazione da un peso inutile.

Il mondo appartiene agli uomini: loro hanno creato Dio rivolgendogli le loro preghiere e convincendosi che fosse tutto lì. Che brutto modo di esprimersi

La memoria non è associata soltanto al passato. Di certo è legata anche al presente ma lo è persino rispetto al futuro.

Io adesso sono qui e perciò sarò sempre insieme a te. Sempre!

IMPARIAMO AD AMARE LAIN! 

[PRESENT DAY… PRESENT TIME]

 

Gli essere umani sono animali non più soggetti ai processi evolutivi. L’incidenza di malattie cancerogene e già ora fra le più basse del regno animale. Si è anche ipotizzato che ormai l’umanità sia una neotenia e non potrà evolversi ulteriormente. Se tale teoria fosse vera, gli uomini si sarebbero evoluti in ben misere creature. Esseri che hanno perso memoria della forza che li anima, animali che conservano un corpo col solo scopo di appagare effimeri desideri. Non pensi che sia stolido tutto questo? L’uomo infine è ben poca cosa… ma ora non è più necessario rimanere creature tanto miserevoli. Finalmente l’uomo stesso ha creato la sua unica via di scampo.
A cosa ti riferisci?
Al network, parlo del wired Lain…
Tu chi sei, rispondimi.
Io sono DIO.

“And you don’t seem to understand…”

“Close this world, open the next”

Lain Iwakura

Mi sono voluta liberare del mio corpo, perchè qui c’è Dio (e vi sembrerà stupido, ma una volta l’ho sentito nel telegiornale… -.-‘)

 

Ghost In the Shell – Manmachine Interface sabato, Apr 2 2011 

Tratte dal manga che dovrebbe concludere la serie, troppo criptico per capire che ne sarà della forma senziente di silicio che nasce alla fine… e per ipotizzare quanto ci sia della Motoko del primo manga nella protagonista. Il perchè abbia scelto come cognome Aramaki, rimane un mistero.. e lei stessa si chiede se il suo io sia quello della prima Motoko o se lei stessa sia una delle copie figlie.. insomma un vero caos letterario XD! Ma Ghost in the Shell è così.. ed ognuno può scegliersi il finale alternativo che desidera.. Motoko d’altronde non sembra mai passarsela male 😉

No, è nata sotto tre stelle di fuoco… e ha una spada per domare le fiamme.
Ha una spada nel cuore ed il veleno in bocca. Ama il dolore e la violenza. E’ come un santo, o come un demone.

–         Che ci fai in questa terra di morti? (è nel comune, tra i cataloghi)

–         Qui i morti continuano ad avere un’esistenza, seppur privi di mente e di corpo.

–         Le parole sono lo specchio della mente, e le pagine ne sono il corpo. La definizione di vita è soggettiva…

–         Tu hai dei sogni?

–         Vuoi dire uno scopo da raggiungere? O un’utopia che si attende senza speranza?

–         Cos’è la realizzazione di se stessi?

–         Se questo fosse il migliore degli istanti in prospettiva, la somma di questi istanti finirà per essere la migliore vita possibile.

      (Motoko con un’arma in mano, in una sorgente piena di sangue).

–         E’ per questo che riesci ad accettare persino la morte?

Ma alcuni affermano che la nostra esistenza sia solo il breve sogno di un feto chiamato universo, e che il tremito dell’albero sia solo il battito del suo cuore. (l’albero è nell’universo stesso… è una leggenda).

Ghost in the Shell: Stand Alone Complex sabato, Apr 2 2011 

Le citazioni che mi avevano colpito la prima volta che l’ho guardato…

Aramaki: Sopravvivere, ad ogni costo.

Batou: E così, per la sezione 9 è arrivata la fine, tutto quello che abbiamo costruito andrà in fumo

Motoko: Davvero? Beh, è stato bello avere gli equipaggiamenti più avanzati, le ultime tecnologie ed i migliori centri di manutenzione, ma era tutto qui.. basta trovare uno sponsor.. o c’è dell’altro? Ti eri forse affezionato al posto, Batou?

Batou: Ma no, non è questo.. quello che abbiamo, sono più che altro bei ricordi, ecco tutto.

Motoko: …“Bei ricordi”? Come sei sentimentale.

Batou: A proposito di ricordi, che fine ha fatto l’orologio che porti sempre?

Motoko: diversamente dal solito, l’ho lasciato accanto al letto della Safe House. E’ probabile che anche il mio appartamento sia già stato sequestrato.

Batou: Non ti spiace? Quell’orologio ti è stato regalato quando hai portato a termine il resize del tuo corpo artificiale, giusto? Anche se non so da chi l’hai ricevuto.

Motoko: Davvero? Non fraintendere, non lo portavo per ragioni di tipo sentimentale.

Batou: Non hai scelto di avere un corpo artificiale di modello femminile, perché ci tieni ad avere un polso sottile per mettere quell’orologio?! Un corpo, una scatola cranica si sostituiscono, ma alcuni oggetti non si possono cambiare!!

Motoko: perché ti scaldi tanto? A seconda delle circostanze ho cambiato sia cranio che corpo e potrei anche cambiare memoria. (…) Adesso basta con le chiacchiere. Quando usciremo non potremo mai più metterci in contatto. Se ci incontreremo di nuovo, probabilmente non sarò più la stessa. Adesso Batou, devi pensare solo alla tua sopravvivenza.

Batou: In fin dei conti, la vita è mia, no? Questo significa che posso farne quello che voglio.

Tizio: perché non chini la testa e non chiedi umilmente quello che vuoi?

Aramaki: avrebbe senso farlo, se la persona che ho di fronte fosse in una posizione superiore alla mia, non sei d’accordo.

Tachikoma: perché non funziona?

T2: è un proiettile difettoso

T1: Dio… noi… che esseri deboli… siamo.

Motoko (ma il T crede che sia la Madonna): non è così. Quello che voi avete conquistato, è tutt’altro che debole.

T1: questa voce…

T2: è l’ultima occasione. (…) Adesso!!

T1: Signor Batou… addio, signor Batou.

Batou: A proposito, mi stavo dimenticando di consegnarti questo.

Motoko:  come pensavo…

Batou: non importa quante volte hai cambiato corpo artificiale, questo orologio ha continuato a registrare il tempo che hai vissuto. Il perenne scorrere del tempo. Le persone si affidano a dispositivi di memoria esterni perché desiderano registrare qualcosa come prova della loro identità, del loro io. Quell’orologio non è l’unico oggetto, che può definire chi sei? Non è forse il tuo dispositivo di memoria esterna?

Motoko: Dì’ un po’.. un discorso così serio, quando te lo sei preparato, eh? Un orologio ed un attrezzo da palestra, finora ci siamo entrambi aggrappati a frammenti di memoria assurdi, vero?

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