“È passato tanto tempo da allora, eppure ricordo tutto alla perfezione. Non è facile dimenticare ciò che è stato, non nel mio caso… e sinceramente non voglio farlo. Ora ho capito tutto, e non mi pento di nulla. Non si può rinnegare il proprio passato perché non lo si può cancellare. Lo si può dimenticare, mettere da parte, ma state sicuri che è sempre lì, e tornerà quando meno ve l’aspettate. Ogni volta più crudele e sempre più pronto a farvi male più che può.
E potreste essere anche i più forti del mondo, potreste essere immortali, ma quando è qualcosa d’invisibile che vi fa provare il male più atroce, quando siete voi stessi la causa del male che vi affligge… non c’è nessuna speranza di salvezza.
Soffrirete in eterno…”

“So cosa vuol dire… anch’io avevo una famiglia… prima che mi fosse portata via… e certe volte il dolore è così grande… che preferiresti dimenticare che siano esistiti… preferiresti addirittura che non fossero mai esistiti e che neanche tu esista… pur di far cessare un dolore così grande…”

 

-Tu sei più forte di tuo padre. –

“Non hai conosciuto mio padre.”

– Ma conosco l’ira che ti spinge. Irrefrenabile, strangola il dolore al punto che la memoria dei tuoi cari non è che veleno nelle tue vene, finché un giorno desideri che quelle persone tanto amate non siano mai esistite, per poter smettere di soffrire. Non sono sempre stato tra questi monti… avevo anche una moglie, il mio grande amore. Un giorno me la portarono via e come te ho dovuto imparare che esiste gente incivile che va combattuta senza esitazione, senza pietà. La collera ti da tanta forza, ma se le dai corda, ti può distruggere. Stava per accadere a me. –

“Che cosa ti ha placato?”

– La vendetta. –

“Non mi sarebbe di alcun aiuto.”

– Perché Bruce, perché non puoi vendicare i tuoi genitori? –

“…” (e quanto c'è in questi tre puntini... quanto c'è.)